Ultima modifica: 18 Settembre 2015

Storia della scuola

La scuola

monza_scuola_confalonieri-2La scuola Confalonieri è situata nel centro di Monza, in quello che una volta era un  convento agostiniano che ha una storia lunga ben ottocento anni e molto complessa.

Esso fu costruito intorno al 1368, appena terminata la costruzione della chiesa di Santa Maria in Strada, e fu dotato di comode abitazioni, officine, orto, giardino, cimitero.

Con la soppressione degli ordini religiosi nel 1798 vi fu il conseguente abbandono del convento da parte dei quattro religiosi che vi abitavano e nel 1801 esso fu venduto a un cittadino monzese, che lo adibì ad abitazioni.

Nel 1862 trovò sede nell’ex convento la prima scuola materna a Monza, l’asilo Umberto I. Dal 1888 al 1958 si insediarono qui le suore canossiane, che divennero proprietarie della vecchia sagrestia, dell’oratorio e dell’atrio di ingresso del vicolo Ambrogiolo: il convento, con annesso il chiostro, divenne un collegio femminile.

In seguito, il Comune di Monza, a cui venne ceduto il complesso, vi portò la Scuola Media Zucchi, mentre nel 1972 fu qui trasferita la Scuola Media Teresa Confalonieri.

Dal primo settembre 2013 la scuola è diventata Istituto Comprensivo e si è aggiunto il plesso di scuola primaria A.Volta, situata in via A.Volta 27.

Teresa Confalonieri

indexLa scuola è intitolata a Teresa Confalonieri, ma chi era costei? Teresa nasce a Milano dalla Contessa Maria Origoni e dal Conte Gaspare Casati il 7 settembre 1787. Da piccola la ragazza aveva un carattere mite, sensibile e impressionabile. A sei anni perse la madre e si chiuse in un ostinato mutismo insormontabile sia per il padre sia per l’amorevole matrigna, la Contessa Luigia Settala. L’unica soluzione era affidare Teresa alle suore del convento di S. Agostino, istituto preferito dall’alta aristocrazia milanese. Nel 1802 a quindici anni fu chiesta in sposa da un ufficiale francese, il duca Pasquier che voleva allontanarla dai libri di letteratura e di storia, ma soprattutto dalla tristezza del convento; ma ella rifiutò.

I una sera del novembre 1806, pochi giorni dopo aver lasciato il collegio, a Milano, nel Reale Orfanotrofio Femminile, durante una festa di beneficenza nella sala del teatrino, ragazze delle migliori famiglie meneghine, recitavano testimoniando la loro sensibilità per la povera gente. Tra queste ragazze appariva timida e riservata Teresa Casati, ragazza notata dal Conte Federico Confalonieri, che vedeva in questo un vero sentimento.

Quest’uomo aveva attraversato anni di profonda malinconia fino a sfiorare l’idea del suicidio, e poi si interessò alla causa dell’indipendenza e dell’unità italiana. Si consolava con belle donne e affermava che non avrebbe mai preso moglie, perché la sua anima apparteneva ad una donna di nome Italia; ma ciò mutò dopo aver conosciuto Teresa. Così il 15 ottobre 1807 Teresa Casati e Federico Confalonieri si sposarono.

Hanno passato i primi anni di matrimonio nella casa di Via Monte di Pietà, nel clima di un’epoca cupa ma sfarzosa. Quella felicità molto accesa, dovuta anche dalla nascita di un bambino, durò poco, poiché un gravissimo lutto dovuto da una grande sbadatezza colpì la famiglia, che perse il bambino solo dopo pochi mesi. Ciò accadde un giorno mentre i coniugi giocavano a lanciarselo nel vuoto finché il bimbo scivolò dalle mani di Teresa e morì. Poco dopo viene a mancare anche il padre. Dopo eventi così luttuosi nacquero tra i coniugi incomprensioni tali da rendere i rapporti difficili.

Durante il periodo napoleonico, a Teresa fu dato il titolo di dama di corte, dove Eugenio Beauharnais coglieva l’occasione per corteggiarla, tentando invano di baciarla e facendosi odiare dal Confalonieri.

In un secondo momento Teresa e suo marito furono sospettati di capeggiare una congiura di donne per assassinare il Beauharnais. Sempre nello stesso periodo Federico riallacciò i rapporti con la Carboneria e la Massoneria Nordica, diventando così un capo indiscusso seguito segretamente dalla moglie, sua seguace e sostenitrice.

Nel 1814 Napoleone veniva sconfitto e in forza della convenzione di Schiarino, i francesi lasciavano l’Italia agli austriaci cosichhé qualche tempo dopo Adam Neipperg giungeva a Milano con le sue truppe per impossessarsi della città e del regno d’Italia.

Il 20 aprile 1814 si costituisce una reggenza provvisoria in attesa di apprendere la sorte che sarebbe stata riconosciuta all’Italia dal congresso di Vienna, nella quale il maggior rappresentante era il Confalonieri. Durante la sua assenza Teresa manteneva i contatti con i più autorevoli liberali lombardi nel suo salotto, dove si parlava di letteratura e dove lei leggeva le lettere del marito. Il 4 maggio 1814 lesse a tutti la lettera del marito che in poche righe diceva che partiva per l’Inghilterra perché gli austriaci erano diventati i nuovi padroni.

Il 16 maggio 1816 partirono diretti per la bassa Italia, passarono per Parma, Bologna, Roma, Napoli e Sicilia.
Successivamente Teresa si impose di raccogliere fondi per creare nuove scuole che si ispirassero ai suoi nuovi metodi pedagogici. L’iniziativa venne ritenuta pericolosa dagli austriaci, tanto che iniziarono le perquisizioni e il 15 maggio 1820 vennero chiusi gli istituti di insegnamento. Teresa a questo punto entrò nella loggia carbonara e il suo salotto divenne un ritrovo segreto dove si scambiavano informazioni e si studiava come sfuggire alla polizia che tuttavia riuscì a scoprirli anche a causa del tradimento di alcuni membri.

Il Confalonieri finì in carcere perché il piano di fuga progettato precedentemente fallì. L’Austria lo accusò di lesa maestà. Teresa era molto preoccupata non tanto perché era in prigione ma quanto per la sua salute incerta.

La situazione precipitò tanto che il Confalonieri venne condananto a morte. Teresa fece di tutto per ottenere la grazia, ottenendo anche di parklare con l’Imperatore, ma senza ottenere quello che voleva. Ma Teresa non si diede per vinta: raccolse trecento firme di personaggi famosi, tra cui Manzoni, il vescovo Nava e l’arcivescovo Gaisruk, contro la sentenza; a Milano si rischiava l’insurrezione. Il fratello di Teresa consegnò la petizione, ma l’imperatore aveva già commutato la condanna a morte in carcere duro prima a Brno e poi allo Spielberg.

Teresa fece di tutto pur di rivedere il marito, con cui manetenne una fitta corrispondenza, ma l’impertaore non si fece impietosire. Teresa muore in Brianza il 26 settembre 1830 a soli quarantatré anni, prima del marito che visse fino al 1846. I loro corpi riposano nel presso il monumentale Mausoleo Casati nel cimitero urbano di Muggiò.

SCUOLA PRIMARIA

L’edificio della scuola primaria “A.Volta” esiste sin dai primi anni del ‘900, forse nato come convento di suore, oppure come asilo infantile. Sicuramente, negli anni, è stato adibito a sede scolastica: le aule, naturalmente, lo dimostrano.

Alcune foto, rigorosamente in bianco e nero, mostrano l’interno della scuola coperto di macerie (forse dovute alla guerra…) ed esiste un documento che celebra, nel 1955, la costruzione di un nuovo elemento architettonico, un “avancorpo” che fuoriesce dal primario edificio, più moderno rispetto a quello originale.

Passano gli anni e…..

Nel 1996 la scuola Volta inaugura il suo nuovo giardino: nel cortile scolastico vengono create ampie zone erbose e la piantumazione di nuovi tigli.

Nell’anno 2000, la scuola Volta con le altre due scuole Primarie dell’VIII ° Circolo Didattico si unisce alla scuola Secondaria di I grado Elisa Sala formando l’Istituto Comprensivo Completo S.D’Acquisto.

Nel decennio duemila si sono realizzati nuovi progetti di ristrutturazione della scuola in conformità al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro: imbiancatura, controsoffittature, rifacimento dell’area giardino, con l’aggiunta di nuove piante, di un orto didattico e di una ampia pedana di legno con porzioni dipinte per giochi collettivi.

Recentissimi i servizi igienici, completamente ristrutturati durante l’estate 2013.

A settembre 2013, la scuola A. Volta vive un nuovo cambiamento: il distacco dall’ICC D’Acquisto per confluire in un nuovo Istituto, l’Istituto Comprensivo Teresa Confalonieri.